Non sono particolarmente religioso, anzi nel senso classico della parola non lo sono per niente.
Se invece religioso diventa il termine per indicare i conti con la propria coscienza, con quei Dei interiori che frenano e spingono, ti sollevano e ti schiacciano, ti parlano e sono silenti e allora posso anche esserlo.
E penso che chiunque sia capace di guardare verso l'alto e di stupirsi di fronte all'unione dell'opera umana insieme a quella della natura, abbia pochi peccati da farsi perdonare perché vuol dire che mantiene gli occhi e la mente ancora puliti e se è così certamente crede.
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